Lasciate un segno o Voi che entrate...
Non siate avari di voi stessi...
Non fate i voyeur che guardano di nascosto...
Nutritemi dei vostri pensieri!

martedì 30 novembre 2010

La bambina in Borgo la Croce

La bambina in Borgo la Croce, la incontro la mattina alle sette, cammina con lo sguardo altrove, in una strada che sembra appartenere ad un mondo altro e parla con chi non riesco a vedere...
La bambina in Borgo la Croce, si veste distrattamente, porta sandali ed abiti di cotone anche se è freddo e piove ....
La bambina in Borgo la Croce, a volte ha il volto truccato e mi ricorda una maschera; mangia della pizza e continua a parlare con chi non so vedere ...
La bambina in Borgo la Croce è sempre sola, ma non sembra triste, questo mondo non la tocca ... è separata da esso, chiusa in una bolla trasparente ...
La bambina in Borgo la Croce, passa e non si accorge che le sorrido, vorrei fermarla e farle una carezza ...
La bambina in Borgo la Croce, sono anch'io e vorrei aiutarla a tornare verso casa ...
Le bambine in Borgo la Croce ...

giovedì 25 novembre 2010

Vorrei non amare così

Vorrei non amare così, soffrirei certamente molto meno l'impotenza e la rabbia che mi provoca ...
Vorrei non amare così, avrei l'anima più leggera e il passato non sarebbe più uno spettro con cui fare i conti quotidianamente ...
Vorrei non amare così, le separazioni mi angoscerebbero molto meno e la smetterei di rincorrere il rifiuto ...
Vorrei non amare così, vedrei il futuro ricco di possibilità piuttosto che saturo di sterili ripetizioni ...
Vorrei non amare così, la smetterei di punirmi e farmi male, di trovare nel dolore rifugio ...
Vorrei non amare così, per non ingollare continuamente bocconi amari ...
Vorrei non amare così, ma non so cos'altro mi terrebbe in vita ...
Vorrei non amare così, si scioglierà mai questo nodo infernale tra la vita e la morte? quale delle due sto cercando?
Vorrei non amare così, vorrei non dover desiderare di non amare così, ma oggi non mi resta altro.

sabato 20 novembre 2010

Quando mi prende così ...

All'improvviso mi prende così e il mondo cambia odore, sapore, forma ... la realtà assume sembianze spettrali inspiegabili ... quando mi prende così ... sto ricurva per il peso che sento sulle spalle, giro inquieta senza trovare nulla che mi possa dare tranquillità ... scaccio i pensieri dalla testa con un gesto, come fossero mosche, ma presto ritornano imperterriti ... pensieri, voci, silenzi, assenze ... quando mi prende così ... è l'assenza che prende corpo e minaccia massiccia ... quando mi prende così l'unica certezza che ho e che mi ripeto è che passa ... non so quando, ma passa ... "passa" mi dico, come una preghiera, "passa" ... il problema è come fare a starci dentro però ... affogare o resistere? ... Cos'è che mi prende così e m'attanaglia con gelide mani di ghiaccio ... mi camminava dietro? O arriva all'improvviso davanti? ... Io so solo che mi prende, mi prende così e nulla mi consola: il cibo diventa disgustoso, gli amici inavvicinabili, il mondo una grande bocca dalla quale sono stata vomitata fuori ... e allora che faccio? Quando mi prende così, vorrei che qualcuno per tutta risposta, mi prendesse ... vorrei un'ala protrettrice, una tenda nel deserto in cui rifugiarmi... una battuta, una di quelle che senza che tu te ne accorga solleticano le labbra e, come una magia, le fanno sorridere di nuovo ... vorrei una mano, una grande mano che, con la leggera accuratezza con cui si sposta un grumo di polvere, mi liberasse dal peso che porto sulle spalle ...
Come faccio, mi domando, ad arrivare in fondo a questa giornata? E il solo pensarci mi causa dolore ...

martedì 16 novembre 2010

Cadute, Ricadute ...

Nonostante io sia in terra ogni tre per due non mi abituo alla sensazione ... la sensazione bruciante di aver fatto qualcosa di sbagliato, di aver mandato in fumo il raccolto ... così con i pantaloni nuovi strappati, la moto con la freccia che pende e le lacrime agli occhi me ne ritorno a casa ... niente seratina sportiva tra nuoto e arrampicata ... "Vai a letto e fasciati i piedi!" (in questo caso le gambe) ... Non sono portata, mi dico, inutile insistere ... ma mi piace così tanto, anche se sono una schiappona (oddio, schiappetta che sono secca!) ... mi piace forse proprio per questo, perchè mi mette a stretto contatto con i miei limiti e le paure, con la vulnerabilità ... La moto è una creatura estremamente vulnerabile ... nulla la protegge ... eppure se ne sta lì, fiera, potente, nonostante tutto ... forse è questo che mi fa innamorare ... il fatto che quando ci sono sopra mi sento forte e terribilemente fragile al tempo stesso ... tutto è appeso ad un filo ... si viagga sul limite e questa esperienza è per me meravigliosa ... lei mi insegna a capire chi sono, lei non mente, insegna al corpo come muoversi ... lei vuole il mio corpo, tutto il mio corpo ... conosce ogni mia tensione ... non tollera l'impulsività, la paura eccessiva ... lei è spietata e clemente ... lei sopporta e porta e io la porto e mi lascio portare ... fuori e dentro ... e a volte sbatto, cado, perché prima di tutto mi devo ricordare che c'è un limite ... SBAM! ... limite ... fermarsi, anche se inaspettatamente, soprattutto per questo ... fermarsi di fronte ad una realtà che non segue il corso sperato ... non sempre lo si può inventare ... fermarsi e sopportare che c'è una distanza incolmabile ... fermarsi e sopportare che c'è una fine.

venerdì 12 novembre 2010

Ordine

Mio padre ha sempre detto: "Io sono ordinato, è per questo che ritrovo tutto, perché ogni cosa ha il suo posto e io so che in un certo posto metto certe cose". Il pensiero logico lo aiuta anche in vecchiaia, l'ordine di rituali consolidati crea circuti di memoria "esterna" resistente allo scorrere del tempo ... Il babbo sa qual è il posto di quella cosa, sa che il quadrato va nel foro quadrato: è un matematico. Io invece, con suo grande rammarico, sono una disordinata, ma non per vizio: è una necessità, se non inciampo negli oggetti, con lo sguardo o con il corpo, essi per me cessano di esistere ... qualsiasi tipo di oggetto. Certo anche io riordino, dicono che si debba fare e cerco di mantenere una certa accettabilità sociale ... ma qual è il posto delle cose? semplicemente lo dimentico, messe ognuna nel luogo appropriato fuoriescono dalla mia mente e non mi appartengono più.

mercoledì 10 novembre 2010

Silenzio

Avrei voglia di scrivere, ma non so bene cosa, così non scrivo nulla ...
Avrei voglia di parlare, ma non so bene di cosa, così non dico nulla ...
Avrei voglia di chiamare, ma non so bene chi, così resto sola ...
Avrei voglia, tanta voglia, troppa voglia e mi fa così rabbia tutta questa voglia che resto con un'unica risposta. SILENZIO.

... Sono venuta al mondo senza istruzioni per l'uso, adesso formularle non è così semplice e a volte mi viene un gran nervoso, altre mi vien da ridere, altre ancora da piangere ... 'Sto lbretto è difficile e faticoso da scrivere e mi chiedo se alla fine servirà, riuscirò ad utilizzarlo davvero? O restarà semplicemente un piccolo manuale di istruzioni per l'uso? ...

venerdì 5 novembre 2010

Io e Lei

Lei: capelli perfetti, liscissimi, alla moda, a posto. Appena uscita dal parrucchiere
Io: capelli arruffati, ricci, demodè. Un cesto di insalata appena uscito dal fruttivendolo
Lei:  truccata, vestiti in tono, sexi, valigetta da medico, il tutto sempre alla moda.
Io: struccata con occhiaie, vestiti presi dall'armadio bendata, sexi? per chi ha il gusto dell'orrido, con la borsa raccattata, ovviamente demodè.
Lei: ventenne, fresca di laurea, naturalmente presuntuosa come solo le ventenni sanno essere, piena di fantasie che confonde con la realtà, convinta che il mondo sia suo.
Io: trentenne, presuntuosa e testarda come un vecchio mulo incattivito, piena di lividi raccolti dal duro asfalto della realtà e di fantasie catastrofiche, totalmente estranea al mondo.
Io e Lei, una di fronte all'altra, così diverse, agli antipodi.
Io e Lei... posso reggere, penso, ma il pensiero mi tormenta ... Non voglio essere come lei, perché semplicemente so di non esserlo e non ho più l'ostinazione di diventare ciò che non sono. Non perché non mi piaccia, anzi, ma non desidero più l'irrealtà.
Io e Lei, il suo posto è chiaro, evidente, e il mio? Il mio posto dov'è in un mondo che non m'appartiene, che non riesco a tenere?
Io chi sono? e Lei chi è?

mercoledì 3 novembre 2010

Ricordi di Bicicletta


I primi ricordi di bicicletta risalgono all'età dell'asilo, quando, al momento dell'uscita, spiaccicavo il viso contro il vetro per vedere se oltre il cancello c'era la bici del babbo, quella con i seggiolini (uno davanti e uno di dietro)... Boom! Che palpitazione quando la scorgevo, il ritorno a casa diventava un autentico viaggio d'emozione, era bello il mondo visto da lassù, il muoversi veloce, il suono del campanello...
La bici del babbo era la migliore delle carrozze, era la vita, era il babbo...
Poi mi ricordo della prima volta che sono andata senza “ruotine” … l'esatto momento in cui il babbo le ha tolte e poi sono partita … Mamma mia che incredibile sensazione di equilibrio ho provato!!! Che sottile piacere sulla schiena sentirsi così eretti e al tempo stesso perennemente a rischio di caduta.
Così inizialmente è stata un gioco, il mezzo con cui mi muovevo al Parco o andavo a mangiare il gelato (che regolarmente mi cadeva a terra perché pretendevo di guidare con il cono in mano, ma l'istinto di afferrare il manubrio sopraggiungeva all'improvviso e mi coglieva impreparata … e ogni volta restavo allibita dal fatto che il cono che tenevo in mano si rovesciasse a terra).
Con gli anni è diventata il mezzo di trasporto per eccellenza, mi sono avventurata nel traffico delle macchine e ne ho fatto uno strumento di libertà. Mai avuto un motorino, e devo dire nemmeno desiderato, avevo la mia Scassona e lei mi portava ovunque, a me e non solo, c'era anche il posto per un passeggero! Era lì nel cortile della scuola ogni giorno dell'anno, con qualsiasi condizione climatica, i nastri legati al manubrio trofei delle esperienze trascorse. Chiunque avesse avuto bisogno di spostarsi velocemente sapeva che nella sezione A c'erano le chiavi della Scassona. Era una certezza. Ovviamente non aveva faro e la notte mi divertivo a sfidare il buio andando per strade non illuminate … il trucco era tenere bene a mente il percorso tracciato dai fari delle macchine che passavano … l'incoscienza può dar piacere a volte! Oppure andavo in discesa libera, senza freni con le maglie aperte in modo da incassare più vento possibile, sentire il freddo penetrarmi nelle ossa in modo così tagliente da darmi la sensazione di essere trasparente. Le giornate di tristezza pesante me ne andavo in giro senza meta (usando una sua sorella con il cambio) per i boschi, per le strade dove capitava e intanto che andavo seminavo il malumore...
All'Università mi ha permesso di percorrere lunghe distanze in poco tempo, quanto ho pedalato e quanto ho sudato!!! Diciamo che non avevo quella che si può definire una mise perfetta!
Anche adesso mi accompagna in giro per la città e resta per me il mezzo d'eccellenza, ora finalmente affiancato dalla mia moto.

Compleanno

Ho trentatrè anni e questa è la prima volta che mi trovo a pensare "Oddio! Sto invecchiando..." piuttosto che "Evviva! Sto crescendo...". Dove sta andando la mia vita? Che succede? E' questo lo spartiacque? ci sarà ancora tempo per me? A che prò tutto il casino che ho imbastito fino ad oggi? La trama avrà un senso, o sarà un continuo fare e disfare? Come superare la paura? Come imparare ad avvicinarsi? Vorrei mollare tutto e ricominciare da capo, da un'altra parte, un altro lavoro (magari più leggero) e un'altra casa... Ma che non sia questo desiderio il frutto della paura di andare avanti? Di andare in profondità? Di conoscere? Riuscirò mai a conoscere? Me ne darò il tempo? Coglierò l'occasione? O cercherò esperienze effimere che si consumano in poco tempo lasciando solo la tranquillità di essere riusciti a controllare e prevedere tutto?
Mi guardo e mi vedo diversa, ma non so ancora chi sono, forse però so che cosa voglio anche se poi, quando arriva, mi terrorizza. Allora distruggo, testarda, finché ho fiato e forza... Ma qualcuno mi blocca, mi guarda dritto al cuore e parla chiaro, qualcuno dice parole dure con estrema tenerezza... Allora ricomincio, stanca, a costruire... fino al prossimo tornado... Con dentro lo struggimento per una realtà che non è come la vorrei, ma forse non per questo meno attraente...

lunedì 1 novembre 2010

Penelope

Penelope era famosa per la sua tela... la tesseva di giorno e la distruggeva di notte... così ogni volta doveva ricominciare tutto da capo, ma lei lo faceva perché aveva bisogno di fermare il tempo, io invece, a quanto pare, ho bisogno di crearmi problemi onde evitare il rischio di passare una giornata in serena leggerezza!!!
Mi metto al computer per preparare una domanda di concorso, prima di ricercare il curriculum ovviamente vedo bene di ripulire tutto il cestino in modo definitivo (in realtà volevo eliminare solo alcuni documenti, ma sono spariti tutti), poi vado a cercare il foglio incriminato e trovo solo dei moduli datati, totalmente inutili! Cerco ovunque, in tutte le cartelle, con la ricerca automatica, nulla! Realizzo che, tipico da me, dopo aver perso una giornata intera a rifare il curriculum l'ho buttato via e poi l'ho cancellato definitivamente!!!

 Devo però dire che c'è stato chi, amorevolmente, mi ha aiutata a ricostruire tutto nuovamente.
Sono un disastro nella vita e nelle relazioni amorose, ma le mie amicizie sono azzeccatissime!!!!